L’immagine della donna.

In epoca contemporanea l’arte si è spesso occupata dell’immagine della donna. Per alcuni è stata l’ossessione che li ha accompagnati per tutta la loro esistenza. Artisti come Amedeo Modigliani, Pablo Picasso e Frida Calo , ad esempio, hanno modificato, deformato e trasformato l’aspetto della donna in quel’immagine che fin dalla creazione dell’opera non era compresa in quell’epoca, anticipo di avanguardia della modernità. Ma loro, gli artisti, cercavano l’anima vera della donna nella sua trasfigurazione, ognuno a modo suo per poter arrivare a quell’essenza che normalmente non viene percepita ma che solo alcuni grandi maestri attraverso forme diverse riescono a trasformare una materia in un opera d’arte.

Artisti e non galleristi perchè ovviamente dove c’è l’interesse economico, le cose cambiano. In periodi più recenti , a seguito di un boom economico, abbiamo assistito a un progressivo cambiamento dell’immagine della donna che ha perfino superato la realtà.

Oggi attraverso i media, assistiamo alla continua corsa nel proporre sempre una donna che, in qualsiasi situazione, deve apparire: si tratta di un business che abbraccia ogni ambito commerciale, dalla salute, alle auto, dalle diete, ai social proponendo sempre un immagine stereotipata che non tiene più conto della realtà.

La moda ha fatto la sua parte oltre che creatrice è divenuta esempio negativo di forme irraggiungibili ma che servono a creare un’ illusione. Un caso recente di dichiarazione di guerra è quella fatta dal fotografo Oliviero Toscani che ha creato una campagna pubblicitaria contro le modelle anoressiche.

In qualsiasi caso si è spostata l’attenzione dal contenuto al contenitore un pò come per la mela di biancaneve. Siamo stati abituati a giudicare il prossimo che incontriamo in base a come si veste, come se l’abbigliamento corrispondesse a un modo di rappresentarsi, in particolare se si tratta di una donna.

Le immagini raccolte nel mio lavoro raccontano la figura femminile con un’accezione molto attuale. La donna raffigurata e trasfigurata per esigenze di industria e di immagine viene qui riportata come contraffazione della donna reale. Questa serie di imitazioni, di “femminilità illusoria”, mette in difficoltà addirittura la donna reale costretta a confrontarsi sempre con altre figure di donna che sono state “proposte” come stereotipo.

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